Parlare di Santa Lucia non è mai stato facile. Per consolidata pigrizia non mi accingerò mai a spiegare chi o cosa sai Santa Lucia. Punto primo perché nessuno mai capiterà qui a leggere quanto seguirà. Punto secondo perché la nozione generale di Santa Lucia varrà comunque descritta nel corpo del testo.
Penso sia legittimo definire questa figura controversa; e vista la sua appartenenza al mondo cristiano, e la doppia natura di brutale violenza gratuita e carità amorevole , questo personaggio, questa Santa Lucia, lascerebbe aperte mille riflessioni e teorie sulla natura etica e morale della religione cristiana; così come si potrebbe estendere lo stesso concetto in un contesto puramente laico.
Fortunatamente per il lettore immaginario che giace d’innanzi allo schermo carico di curiosità nel scoprire quali novità l’Occhio Vispo ha da offrire, tutte queste riflessioni non verranno prese in considerazione. Rimane pur vero che Santa Lucia è un caposaldo della cultura infantile ma appare molto strano come una santa del calibro di Santa Lucia sia diventata una figura di gioia nonostante la storia, semi leggenda, narri una realtà di incredibile sofferenza e brutalità umana attigua alla sua vita.
Una vita di sacrifici per una madre malata, un amante irrispettoso e infido, una giustizia cieca (sarà un caso?) e una morte barbara. In altre parole una giovane ragazza guidata dall’amore per la madre riceve in dono dal dio che ha pregato, per intercessione di un’altra santa veterana nell’elargire grazie, la guarigione della madre e al contempo scopre, Lucia, la sua vocazione. Le conseguenze della vocazione sono nefaste. Presto la nostra futura santa venderà tutti i suoi bene per fede caritatevole verso il prossimo. Il suo amante, insospettito da questo “(in)umano” atteggiamento capisce che la fede cristiana si è “reimpairata” nel suo cuore. Tempi bui per i cristiani nell’impero romano; quindi processata per la sua fede le vengono cavati gli occhi con un tizzone ardente e in fine decapita. Oppure viene incarcerata , le cavano gli occhi e muore di fame. Esiste anche; carcere le cavano gli occhi e muore per le infezioni. Ciò che rimane costante è la sua cecità. Questa può essere causa da un tizzone ardente negli occhi o da della cenere ardente gettata negli occhi.
Qualunque sia la sua fine di certo è delle peggiori.
Ebbene questa ragazza e il suo sacrifico vengono celebrati il 13 dicembre. Divenuta una specie di Babbo Natele; un mese prima circa del tredici dicembre è solita ricevere cataste di lettere dei bambini; i quali , subdolamente la coprono di rispetto e con disegni e pensieri per ricevere in cambio i doni che una folta lista, presente nella lettera, delucida alla Santa. Nelle prime settimane di dicembre fino al tredici, la Santa da presenza di se con sinistre apparizioni momentanei e leggeri tintinnii di campanelle. La notte del dodici dicembre, carica di doni caricati su un carretto trainato da un asino, distribuisce doni a destra e a manca. Casa dopo casa deposita i doni e mentre i bambini dormono, la Santa parla coni genitori che, malauguratamente, devono stare svegli la notte per accoglierla , sfamare lei e il suo asino e probabilmente pulire e feci che l’asino avrà sicuramente depositato sul pavimento del salotto.
La mattina seguite i bambino impazienti scoprono se hanno ricevuto i doni richiesti , o carbone; per i bambini perfidi.
Il lato oscuro di Lucia.
Santa Lucia è una grande e vento per i più piccoli e per i più grandi che in ogni caso hanno conservato il suo ricordo. Nonostante ciò, esiste un rapporto di muto rispetto e terrore tra il devoto e la Santa. Certo straordinario è il suo operare ma la sua benevolenza possiede una forte senso di coerenza democratica. Esiste una regola ferrea che nessuno mai potrà infrangere. Nessun bambino sarà mai perdonato se costui cercherà di incastrare la Santa con vili sotterfugi per la sola curiosità di vederla all’opera.
Ogni tentativo da parte del bimbo di scorgere la Santa per suo curioso volere verrà divinamente punito con una manciata di cenere negli occhi che renderà il bambino cieco per sempre. La disgrazia vuole che questa sorte sciagurata lo attende anche nell’occasione in cui il bambino a la Santa si incrociano puramente per caso. In questa circostanza, la santona presa alla sprovvista accecherà il bambino come manovra evasiva e si dileguerà nel nulla lasciando il giovane privo di vista come effetto collaterale.
Del resto il rapporto tra bambini devoti la Stana ha una forte componente di vizio. Nulla lascia presagire un reale senso di collaborazione fra le parti. Da una parte una donna traumatizzata della sua esperienza di via ma allo stesso tempo dedita a rendere felici quegli esseri umani che hanno strappato la sua vita con ferocia (in)umanità; dall’altra una schiera di bambini desiderosi di ricever la degna ricompresa per il loro egregio comportamento. Tuttavia, forse per immaturità o per ontologica ingenua malvagità, questi bimbi, questi piccoli esseri umani, spediscono lettere e disegni a una santa priva della vista. E non curanti della sua disabilità sono soliti contestarla, oltretutto, per la mancata consegna o l’errato regalo. Comprensibile è il disagio della Santa che ancora una volta deve fare i conti con una umanità che si fa beffe della sua persona e ignora invece il profondo sacrificio che costantemente ella compie nel tentativo di spezzare il malvagio incantesimo che avvolge il genere umano mostrando loro compassione e amore. Rimane vero che il “troppo scoppia” questo ha guidato la Santa verso una sorta di punizione “divina” e “democratica” nei confronti dell’umanità, privando della vista tutti coloro che per mancata fede si spingono oltre il limite dell’anima umana. O più semplicemente la poveretta ha imparato, a suo discapito, che l’unico linguaggio che l’essere umano capisce è quello del ricatto e della violenza. Nonché l’unico linguaggio che ella stessa ha imparato quando era un umano.
E’ bello però vedere come nonostante questo rapporto travagliato, Santa Lucia sia riuscita a conservare la secolare figura di evento gioioso, un giorno speciale per ogni bambino; un’attesa magica fino a un risveglio sublime fatto di doni e dolciumi; felice inoltre di poter vedere osservare i doni ricevuti. Un emozione e un evento così intenso che neanche la possibile cecità infletta per punizione è in grado di distruggere. L’unica eccezione in grado di annientare questa gioia è rappresenta da una cantina e da una pasta al sugo con troppo aglio.
Scusa santa Lucia per questa mia analisi.
Santa Lucia perdona tu.
Il tuo devoto e affezionato Scamù.
P.s
Come potrai bene vedere la mia lista è semplice. Ti prego non sbagliare regalo. Ho proprio bisogno di quelle calze nuove; le mie sono tutte bucate e i piedi congelano. Anche un paio di scatolette di fagioli mi farebbero comodo. Se ti avanza un po’ di cenere rovente e un po’ di carbone sentiti libera di non gettarmela negli occhi ma aggiungi il tutto al mio piccolo falò. Non ho niente da offrirti, solo il mio letto. E’ fatto di fieno, il tuo asino può mangiarlo. Domani dormirò sul cemento ma va bene così.