Redazione

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La sede della redazione

 

Scamù,

Eclettico e controverso, Scamù  vanta una carriera inusuale: attore, conduttore tv, critico culinario, e business man. Agli inizi della sua carriera ha condotto vari show televisivi di carattere gastronomico. Con il suo amico e collaboratore Sconz sono stani i pionieri di una cucina eco sostenibile valorizzando i prodotti locali di cultura biologica. Brillante show man, ha preso parte a numerosi eventi teatrali e filmici come attore,sceneggiatore e regista. Esperto di economia, e una carriera bancaria giovanile alle spalle, Scamù ha incominciato all’ inizio dell’anno 2000 una attività imprenditoriale che lo ha portato a viaggiare all’estero. Nel settembre 2001 si reca negli Stati Uniti. Da quel momento però si perdono le sue notizie per più di dieci anni. Sospettato morto nell’attacco terroristico dell’11 settembre  o stroncato da una overdose di droghe; Scamù è rimasto scomparso fino al suo ritorno nel 2012 quando fu avvistato e riconosciuto in un campo profughi nella capitale. Non si è mai scoperta la verità della sua scomparsa. Privo di casa e lavoro, respinto da tutti gli ambienti della sua carriera. Scamù ha iniziato a scrivere di se e sul mondo su rotoli di carta igienica. Nell’aprile 2014 cerca di pubblicare il suo primo libro, in cui tenta di spiegare le ragioni del mondo e l’essenza umana. Nel marzo dello stesso anno viene citato in giudizio per i contenuti del suo libro; ritenuti offensivi e inesatti. Dopo un breve processo viene condannato in primo grado a dieci anni di reclusione pena ridotta a un anno successivamente. La corte europea ha condannato le teorie di Scamù come crimini contro l’umanità e ha formalmente rimosso lo stato di umano dalla sua persona. Il suo libro di teorie non è mai stato pubblicato e tutte le bozze di esso sono state distrutte. Brutalmente disoccupato e senza natura umana, Scamù ha fatto parte della redazione dell’Occhio vispo come principale pubblicista.  Nessuno ha mai letto i suoi post. Nella Redazione la sua identità è tramutata in Occhio.

 

Sconz, il traditore fuggitivo.

Nasce un giorno di un po’ di anni fa, in un luogo. Sviluppa in giovane età l’interesse per la scena, non importa di quale tipo, purché visibile. Questa sua iniziale natura estroversa lo porta a condurre  uno show televisivo gastronomico con Scamù, con il quale instaurerà una solida e profonda amicizia che li porterà collaborare a diversi progetti per molti anni. Lo show si rivela di grande successo ed è l’inizio di una grande carriera nel mondo dello spettacolo e delle arti sceniche. Nonostante la consacrazione nel firmamento dello star system, Sconz non dimentica la sua natura umana, continuando a coltivare interessi che nutrano la sua interiorità, conducendo una vita modesta e dedicandosi agli affetti più cari. La morte della nonna (alla quale anni prima aveva dedicato la piece teatrale di successo: “La rompicoglioni che chiama ad ogni temporale“), nel 2000, è un momento di svolta. Scosso nel profondo, inizia a mettere in discussione se stesso in qualità di individuo vivente. Si ritira dalle scene per iniziare un percorso interiore volto a rispondere ai molti quesiti sull’esistenza che affollano la sua mente.Si trasferisce a New York nel 2001, dove lavora in una piccola casa editrice situata nella torre sud del World Trade Center. Sconz è, infatti, uno dei sopravvissuti alla strage terroristica di cui è tristemente protagonista quel luogo. Tuttavia, da quel momento, si perdono le sue tracce per anni. Lo ritroviamo nel 2014, in un progetto con il vecchio amico di sempre, un cortometraggio dal titolo Punto Croce.Sono, tutt’ora, avvolti nel mistero i tredici anni di latitanza di Sconz, il quale dichiara di stare scrivendo un libro a riguardo. Staremo a vedere. Ormai schivo e di poche parole, ha così spiegato la ragione del suo ingresso nella redazione dell’Occhio Vispo: “Ho qualcosa da dire anch’io”.

Aveva qualcosa da dire ma ora non più. Sconz è fuggito e nessuno lo ha mai più rivisto.

Il Poeta Plagiatore

Se nessuno scrive di me lo farò io! Di certo non starò qui ad aspettare oltre e sopportare oltre. Nessuno vuole ammetterlo ma io per questa redazione di sciancati, nulla tenenti, sono tutto! Sono la parte per il tutto. Sono il Poeta Plagiatore, il Poeta forgiato dal pensiero, dalle idee, dagli ideali e da tutto l’essere dell’umana stirpe. Quello che vado predicando è già stato detto, è certo e si capisce. Quello che faccio è unire l’impossibile con il possibile, l’infinito al finito. Io ho il coraggio di unire i punti nello spazio e dimostrare quello che gli altri non hanno mai avuto il coraggio di fare. Sono un eroe io. Strappo i pensieri a metà, smembro le parole, riduco all’osso le vie di comunicazione ordinaria, tutto inzacchero con l’intrusione dell’intellettualismo arrogante e della provocazione villana e offensiva. Io destrutturo tutto, scovo gli angoli dell’anima e frantumo i cristalli con indisponente violenza.  Io posso, lo faccio. Sono nato un giorno di ieri per morire un giorno di domani. Non temo niente io, solo la stasi della vita tra il passato e il futuro. Non esistono segreti per me. Parlo di uomini e idee, di bestie e delle idee delle bestie. Ho da dire su tutto ciò che abbraccia, timidamente, la disperazione, pudica, dell’uomo solo. L’uomo è solo, ed io lo dico e lo dimostro senza ritegno per il prossimo. Le mie parole di verità cadono pesanti, pesantissime, come sassi e macigni. Il sangue e le lacrime, del dolore, causate dall’impatto di questi proiettili di pietra, da me scagliati con coscienza di dolo, sono per me godimento senza voglia. Il sussultare del pianto è la risata sincera dell’uomo. L’attrazione della bellezza giace sul fondo della profonda sofferenza. Guardare dall’altra parte non vi salverà dalla sassaiola.