Cade da solo isolato là, fra gli altri e i molti.
Il crollo è invisibile e indicibile al sol udire
in tal silenzio forzato a stranire finché nulla ha più da dire.
Tutti voltati sono un muro su un morto e un coro su una morte senza ricordo.
Né lazzi né fiori.
Disdegna il volto
umilia l’uomo,
putrido e negletto,
il tempo corre
ma è una vita in meno
non c’è peso,
anzi sollievo.